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Google Analytics è illegale?

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Google Analytics è illegale? La risposta breve è “si”, almeno in alcune versioni.
E pensare che se qualcuno mi avesse fatto questa domanda neanche troppo tempo fa l’avrei guardato strano.

Ormai da anni gli sviluppatori ed i proprietari di siti web si sono abituati/assuefatti all’utilizzo di servizi di terze parti che permettono di integrare funzionalità avanzate in modo veloce (ed economico, perché molti di questi servizi, fra cui quelli di Google, sono gratuiti).

Tralasciamo il fatto che niente è davvero gratuito, quindi, che tu lo sappia o no, qualcosa stai pagando. In questo caso il prezzo che paghi sono i dati raccolti, che il proprietario del servizio utilizza per rivenderli ai propri partner commerciali (oppure magari li utiizza per far avanzare il suo piano di conquista del mondo).

Google Analitycs è il software di statistiche più utilizzato al mondo e nelle sue varie versioni sembra sia installato su più di 12 milioni di domini (Datanyze).

Praticamente ogni webmaster negli ultimi anni lo ha utilizzato per i propri clienti perché le funzionalità che offre sono davvero tante e coprono quasi ogni tipo di necessità.
Ma Google Analytics è un prodotto di Google, ed anche se Google possiede server in vari paesi europei molti di essi sono localizzati negli Stati Uniti (dove fra l’altro è la sede dell’azienda) e sposta parte dei dati raccolti dai propri server in Europa a quelli negli Stati Uniti.

Qui sta il punto: Europa e Stati uniti trattano i dati personali degli utenti in maniera diversa e, nello specifico, la sentenza Schrems II del 2020 della Corte di Giustizia Europea vieta qualsiasi trasferimento di dati europei verso gli Stati Uniti, a meno che non vengano prese misure di sicurezza aggiuntive per adeguarsi al nostro GDPR.

Le versioni di Gogle Analytics attualmente disponibili sono due: “Universal Analytics” (detta anche versione 3) e Google Analytics 4.

A giugno il garante italiano della privacy ha esaminato il caso di una azienda italiana (Caffeina Media S.r.l.) ed ha emesso una sentenza che dichiara l’illiceità dell’utilizzo di Google Analytics versione 3 per le ragioni appena spiegate, ed ovviamente, anche se il problema è la gestione dei dati di Google, il responsabile è sempre e comunque il titolare del sito web.

Ma quindi chi possiede un sito con Google Analitycs 3 cosa deve fare?

Dipende, mentre Europa e Stati Uniti cercano di trovare un accordo che permetta lo scambio dei dati fra i due paesi (ma ci stanno provando dal 2000 e ogni nuova soluzione viene sempre invalidata poco dopo dalla corte di giustizia Europea) Google Analytics 3 va tolto, su questo non c’è dubbio, almeno se vogliamo che il sito sia in regola.
Il passaggio a Google Analytics 4, che sulla carta offre maggiore protezione ed anonimizzazione dei dati raccolti, può essere una soluzione, almeno temporanea, perché il garante non l’ha ancora esaminato e quindi per adesso non è illegale.

Esistono però alternative a Google Analytics che non comunicano dati a server risiedenti in paesi extra-UE. Per lo più sono a pagamento, ma alcune hanno dei piani free, limitati ma sufficienti per chi non ha esigenze particolari, per esempio integrazione con Google Ads o Google Adsense.

Infine, per chi ha solo esigenze “di base”, ovvero verificare le visite al sito, le visualizzazioni delle pagine, nonché provenienza, date ed orari delle stesse, possono essere sufficienti le statistiche fornite da quasi tutti gli hosting, che peraltro risiedono sul server e non comunicano i dati a nessuno, basta che il fornitore scelto sia italiano o europeo.

Quando non c’era Google Analytics la maggior parte dei piccoli siti web che non faceva campagne pubblicitarie online sopperiva tranquillamente alle proprie necessità con soluzioni più semplici, poi ovviamente avendo a disposizione una applicazione assai più completa e apparentemente gratuita tutti l’hanno installata, ma chi poi non l’ha usata davvero, se non nelle sue funzioni base può tranquillamente pensare di tornare ad una alternativa più semplice, almeno finchè non verrà risolta definitivamente la questione politica fra Unione Europea e Stati Uniti.

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